Procedura
Egregio Signore, Gentile Signora,
quest’Istituto apprezza l’aspirazione a riscoprire e valorizzare le proprie origini, non necessariamente nobiliari,
e la cognomizzazione è il modo più moderno di rinnovare formalmente la storia della propria famiglia.
La pratica di cognomizzazione – che si instaura presso l’Ufficio territoriale del governo di residenza,
tenuto a esprimere il proprio parere favorevole riguardo all’accoglimento dell’istanza – comprende:
– analisi accurata da parte di legali specialisti in materia;
– proposta della strategia migliore;
– predisposizione dell’istanza con i relativi allegati;
– stesura di ulteriori note nell’ipotesi in cui la Prefettura chiedesse chiarimenti o integrazioni;
– stesura di controdeduzioni nel caso di preavviso di rigetto da parte del Ministero;
– in caso di accoglimento, quant’altro possa risultare utile alla conclusione della pratica
(come e dove effettuare le prescritte pubblicazioni, ecc.).
Per avviare la pratica di cognomizzazione occorre innanzitutto presentare documentazione di stato
da cui risulti il cognome dell’avo che si vuole cognomizzare: i documenti possono essere reperiti
il Comune di provenienza, presso l’Archivio di Stato o fondi notarili. Se non si riesce a rinvenire
documentazione pubblica probante, si può eventualmente procedere a una ricerca genealogica presso
le Parrocchie o le Curie di residenza degli avi.
Una ricerca genealogica ha costi variabili, che devono essere quantificati in relazione al soggiorno
di un ricercatore presso parrocchie o archivi. E’ possibile risparmiare sui costi cercando da sé
la documentazione probante presso il Municipio o la Parrocchia di provenienza degli antenati;
solo in caso di difficoltà obiettive, si valuterebbe assieme il da farsi.
Alla luce di una recente – e alquanto discutibile – circolare ministeriale del 2008 in materia nobiliare,
non si può in alcun caso procedere chiedendo la cognomizzazione di predicati nobiliari, salvo accertamento
effettuato durante il Regno, e ciò per una serie di preclusioni asseritamente provocate dalla XIV disposizione
transitoria e finale della vigente Costituzione.
Lo scrivente Istituto si propone pertanto di offrire la migliore assistenza nel corso di tutto il procedimento,
sino a conclusione, senza poterne ovviamente garantire il buon esito, ma certamente prospettando il modo
migliore per procedere; e rimane a disposizione per gli eventuali ragguagli che ritenesse opportuni,
utili o necessari, senza alcun impegno da parte Sua.
Mi abbia con i miei più cordiali saluti.
Città del Santo, li 8 marzo 2010
Francesco Maria Mariano
duca d’Otranto